Le donne delle tragedie de Vittorio Alfieri

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Stab. Tipografico di Gennaro Ma. Priore, 1900 - 224 páginas
 

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Página 7 - E a questi marmi venne spesso Vittorio ad ispirarsi. Irato a' patrii Numi, errava muto ove Arno è più deserto, i campi e il...
Página 6 - Odiator de' tiranni Pugnale, onde Melpomene 'Lui fra gl'Itali spirti unico armò; Come, oh come a quest'animo Giungon soavi e belle, Or che la stessa Grazia A me di sua man dielle.
Página 187 - Ahi! che diss'io?... Me lassa!... O troppo io dissi, o tu intendesti troppo. Pensa, deh ! chi son io ; pensa, chi sei. L'ira del re mertiamo ; io, se ti ascolto ; Tu, se prosiegui.
Página 5 - Se più de' carmi, il computar s'ascolta, Ti appresterebbe il lauro un'altra volta? Da te fino a quest'ora uom non è sorto, O sventurato ingegno. Pari all'italo nome, altro ch'un solo, Solo di sua codarda etate indegno Allobrogo feroce, a cui dal polo Maschia virtù, non già da questa mia Stanca ed arida terra, Venne nel petto; onde privato, inerme, (Memorando ardimento) in su la scena Mosse guerra a' tiranni: almen si dia Questa misera guerra E questo vano campo all'ire inferme Del mondo.
Página 70 - Quand'io... tei... chiesi... - darmi... allora... Euriclea, dovevi il ferro... - io moriva... innocente...; empia... ora... muoio».
Página 13 - ... greco non significa per lui il solo conoscere la lingua, ma tutti gli scrittori, e leggerli, e studiarli, e postillarli. Acquistò quanto si può acquistare: al resto aveva pensato la natura. Due cose mancano ad Alfieri, che tolgono ch'egli possa essere annoverato fra i massimi poeti: una conoscenza compiuta della vita in tutte le sue gradazioni, ed il sentimento della natura: indi i difetti delle sue tragedie. I suoi personaggi non hanno d'uomo che un solo lato; è l'anima impoverita e ridotta...
Página 7 - Irato a' patrii Numi, errava muto ove Arno è più deserto, i campi e il ciclo desioso mirando; e poi che nullo vivente aspetto gli molcea la cura, qui posava l'austero; e avea sul volto il pallor della morte e la speranza.
Página 164 - I pie tuoi molli a strazio inusitato Regger potranno? Infra deserti sola Ch'io ti abbandoni mai? Ben vedi: tosto, Per tua cagion, scoperto io fora: entrambi Alla temuta ira del re davanti Tosto or saremmo ricondotti... Oh ciclo!
Página 136 - Pietose fummo alla grand' opra, or debbe Essermi tomba; ivi sepolta viva Mi vuol Creonte. ARGIA Ahi scellerato!... ANTIGONE Ei sceglie La notte a ciò, perch'ei del popol trema. — Deh! frena il pianto: va; lasciami, avranno Così lor fine in me di Edippo i figli. Io non men dolgo; ad espiare i tanti Orribili delitti di mia stirpe, Bastasse pur mia lunga morte!... AHGIA Ah! teco Divider voglio il rio supplizio; il tuo Coraggio addoppia il mio; tua pena in parte Pia scema forse... ANTIGONE Oh! che...
Página 209 - D'alcun Romano; e però vi ricorda Di far cosa condegna al vostro sangue. Udito questo, la regina porse La mano, e prese arditamente il vaso, E poscia disse: Al tuo signor dirai, Che la sua nuova sposa volentieri Accetta il primo don, ch' a lei ne manda, Poi che non le può dar cosa migliore. Ver' è che più le aggradirla il morire, Se nella morte non prendea marito.

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